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Ami viaggiare? Attenzione alla sindrome di Wanderlust

Viaggiare può essere una esigenza, una passione oppure un obbligo. Viaggiare è meraviglioso e trasforma le persone, apre la mente, rende liberi. Se da un lato viene percepito come la settimana al mare d’estate e quella sugli sci d’inverno, dall’altro esistono persone che non possono fare a meno di mettersi in viaggio a ogni minima occasione per nutrire la loro fame di scoperta e di conoscenza.

La malattia delle persone che non riescono a stare a lungo ferme nello stesso posto

Ci sono persone che, quotidianamente, combattono contro la pulsione irrefrenabile di mettersi in movimento, di spostarsi da casa e di andare alla ricerca di stimoli in giro per il mondo. Il desiderio recondito di vedere luoghi nuovi e di conoscere nuove culture, di confrontarsi con il ‘diverso’ da ciò che si affronta tutti i giorni.

Ritrovarsi spesso al terminal delle partenze può essere sintomo di Wanderlust

Ritrovarsi spesso al terminal delle partenze può essere sintomo di Wanderlust

Se non riuscite a lungo a stare fermi in un posto, se faticate a mantenere un lavoro perché avete la necessità di avere continui periodi di viaggio, se non riuscite a risparmiare perché ogni minimo centesimo a vostra disposizione finisce nel budget per i viaggi, allora è molto probabile che siate affetti dalla malattia del viaggiatore, anche conosciuta con il termine derivante dal tedesco di Wanderlust, letteralmente ‘amore, desiderio di vagabondare’.

La sete di nuove esperienze di chi è affetto da questa malattia, spesso, lo porta a viaggiare da solo. Sondaggi svolti negli ultimi anni dai tour operator o da organizzazioni legate al viaggio come TripAdvisor, hanno mostrato una tendenza generalizzata, specialmente tra le donne, al viaggio in solitaria.

Chi subisce il Wanderlust, non è in grado di aspettare che anche il coniuge o il compagno si liberino dal lavoro per partire, alla minima possibilità deve correre a prenotare un volo e partire. Ecco che può tornare utile la nostra guida al viaggiare senza spendere troppo oppure quella su come trovare voli a prezzi scontati.

 

Wanderlust significa andare anche senza sapere dove, ma andare, partire

Se si è affetti da Wanderlust, spesso ci si ritrova a viaggiare soli

Se si è affetti da Wanderlust, spesso ci si ritrova a viaggiare soli

Il termine Wanderlust esiste da diverse centinaia di anni nelle lingue di estrazione germanica. Composta dal verbo ‘wander’ (muoversi nella accezione di perdersi, in pratica girovagare) e dal sostantivo ‘lust’ (simile all’inglese, desiderio, brama), questa parola indica il bisogno insito dentro la persona di spostarsi dal luogo di origine per provvedere a conoscere ed esplorare. Un desiderio implicito sin dalla notte dei tempi, come le prime migrazioni umane avvenute milioni di anni fa.

Persone che hanno necessità di esplorare il mondo che li circonda, di viaggiare, di mettersi alla prova e intraprendere nuove esperienze. La curiosità innata, il desiderio di sfida e il bisogno di comprendere l’ignoto, attratti dal mondo in cui viviamo e da tutte le sfaccettature di esso ancora a noi sconosciute. Nuovi posti, nuove genti, nuove culture e arti, perché parlare con persone diverse significa aprire e allargare gli orizzonti della propria mente.

Vicino o lontano, l'importante è partire, viaggiare, muoversi

Vicino o lontano, l’importante è partire, viaggiare, muoversi

Wanderlust è una malattia di quelle che fanno bene al corpo e all’anima, una malattia dagli effetti benefici. Certo, faticherete a mantenere il posto fisso, magari anche a sbarcare il lunario, ma i benefici saranno tali da compensare ampiamente il fatto di non essere persone normali e inquadrate nella classica equazione casa-lavoro-famiglia. Il gene Wanderlust (detto del viaggio e dell’avventura dai ricercatori che lo hanno individuato e che hanno pubblicato lo studio su Evolution and Human Behaviour) non sarebbe altro che il recettore della Dopamina D4, diretto responsabile della irrefrenabile passione per tutto l’esotico e sconosciuto, e presente soltanto nel DNA di circa il 20% della popolazione mondiale.

Se i vostri amici e la vostra famiglia si sono rassegnati all’idea di vedervi partire sempre più spesso, ora potete spiegargli il perché!

 

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