La settimana in cui tutto il mondo veniva a conoscenza (chissà dove se ne erano stati prima) degli scambi di favore, delle forzature e delle violenze sessuali sul lavoro, qualcuno ha detto cinema, la generazione millenial italiana scopriva di essere ormai preda della così detta ‘guccification’.
Forma e funzione non contano più. L’importante è che sia di marca
Una volta bastava che i capi di vestiario fossero funzionali, lasciassero freschi d’estate e facessero caldo d’inverno, comodi per lo sport e il lavoro, eleganti per le serate di gala.
Poi sono arrivati i periodi delle mode, un capo doveva essere assolutamente firmato. Non esisteva la possibilità di andarsene in giro con una borsa non firmata e guai a non avere le snickers alla moda.
Forma, funzione e marca. E se ci fosse da lesinare, togliamo ai primi due parametri, non certo al terzo. Meglio una giacca brutta ma di marca, la preferenza schiacciante a un maglione che non scalda, ma che porta bene in vista quel logo così imponente. Il tratto distintivo è d’obbligo, quasi come a fare parte delle forze dell’ordine.
I tempi della Apple e di Gucci. Se non costa tanto, non mi interessa
Capperi, che ti succede quando ottime marche (pure di tendenza per certi tratti) abbassano i prezzi, mettono sul mercato ottimi prodotti e li rendono accessibili a tutti. Insomma, non è mica più così distintivo se chiunque è in grado di acquistarlo.
Forma, funzione, marca e prezzo. Ecco che si arriva alla ‘gentrification’ della moda: la Guccification. Insomma, non mi importa più che un oggetto sia bello, funzionale e di marca. L’importante è che abbia un prezzo di acquisto così elevato che non tutti possano permetterselo.
Deve essere un oggetto di nicchia e come tale permettermi di distinguermi in mezzo alla massa. Il lusso che diventa segno distintivo anche per la gente comune, l’uomo che arriva a non sapere più come realizzarsi.
Sia ben chiaro, un lusso considerato un design di cui fare sfoggio, un marchio attraverso cui affermare al mondo il proprio, a volte soltanto immaginario, status sociale. Naturalmente senza cogliere l’essenza delle cose, ma così, soltanto per sembrare.
Risparmiare sul design e sulla moda del lusso. È ancora possibile?
Qualche offerta è sempre disponibile, anche sui brand dai prezzi più esosi come Apple, Gucci e Prada. Come riuscire dunque ad accaparrarsi qualcosa del tanto bramato marchio?
L’ideale è tenere d’occhio i marketplace online che offrono il meglio in questi campi. Niente di più semplice, perché, nonostante i tanti comparatori di prezzi online propongano di continuo centinaia e centinaia di negozi, il meglio si riconduce sempre agli stessi e ciò ci evita anche decine e decine di iscrizioni. Talmente semplice da essere quasi lapalissiano.
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