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Metadati. Le informazioni sulle informazioni

Con il termine metadato tendiamo a definire le informazioni che descrivono i contenuti delle pagine web e ne danno alcuni particolari riferimenti. Questo tipo di informazioni, che sono nascoste all’utente finale, al fruitore dei contenuti delle pagine, costituiscono e sono parte integrante del così detto Web Semantico. Un parolone che descrive la necessità di strutturare i dati che costituiscono i mattoni di Internet, il tutto per agevolare gli utenti finali nella ricerca delle informazioni a loro più consone e per aiutare i motori di ricerca a effettuare una classificazione più ordinata e metodica dei contenuti presenti sulla rete. Inoltre, ma questo non si può affermare con certezza assoluta, i metadati sono anche di grande aiuto nell’indirizzare le pubblicità sul web a garantire una più corretta corrispondenza tra ciò che viene proposto e ciò che realmente interessa all’utente. Metadati, dunque, come meta contenuti, come metadone. I metadati sono parte costitutiva della nuova rete, i contenuti che troviamo sul web vengono proposti in forme consone agli umani anche grazie alla presenza di questi linguaggi nascosti che costituiscono il Web Semantico.

Sui social e nei selfie, metadati ovunque

L’ archivio pubblico più grande del mondo disponibile a tutti sul web contiene fatti, immagini, cose. Contiene tutto. Si tratta di una raccolta di tutto lo scibile umano fatta da altri umani. I social network sono i vostri amici, sono il vostro tempo libero, sono il vostro procrastinare. I social network sono il bene e il male, il dritto e il rovescio. Sta a voi essere in grado di utilizzarli al meglio, di renderli produttivi. In tutto questo, arrivano i metadati. Sono presenti ovunque sul web e, anche se non ve ne accorgete, sono anche nelle vostre pagine sociali, nei vostri selfie e nelle vostre foto delle vacanze pubblicate tanto a cuor leggero. Tutto ciò, a che pro? Per favorire le indicizzazioni dei motori di ricerca, per fornire risultati sempre più corretti, mirati e corrispondenti a ciò che stiamo cercando in rete. Perché è sui metadati che si basa la parte maggiore del sistema di indicizzazione automatica presente nei motori di ricerca come Google o Bing. Piccoli semi che aiutano i motori di ricerca a comprendere i contenuti delle pagine da indicizzare, a dedurre come classificarle e a studiare come proporle nelle pagine che restituiscono i risultati di ricerca.


Ogni argomento portato abbastanza lontano finisce in semantica.
Arthur Bloch

L’importanza sempre maggiore dei metadati, ormai una necessità vera e propria, è conseguenza diretta dell’enorme proliferazione di contenuti sul web. Pagine, archivi e banche dati hanno reso fondamentale e doveroso il classificare le pagine presenti sul web con dei termini marcatori (i metadati) in modo da consentire ai motori di ricerca di catalogare i contenuti in base a determinate convenzioni come la lingua, il tipo di dominio, il tipo di dispositivo, le parole chiave, le immagini e tante altre. In pratica, i metadati sono informazioni sulle informazioni.

Google è il web. Tutto il web

Il motore di ricerca è il web. Per voi, ormai, web è sinonimo di Google. Il motore di ricerca, fornisce al meglio le sue risposte quando si cercano collegamenti o link, non l’informazione stessa. L’informazione va sviscerata dall’umano, in ogni caso. La cernita, purtroppo, non è ancora elettronica. L’evoluzione dei metadati sta però andando veloce proprio in questa direzione. Sono la base delle informazioni del Web Sematico: restituiscono il significato intrinseco alle pagine che vengono trasformate in mere sequenze di zeri e di uno, e rendono tali pagine comprensibili anche a software che sono alla base dei motori di ricerca. I metadati vengono i parte creati da software dei programmi e delle app che utilizziamo per pubblicare i nostri contenuti, ma in parte vengono forniti dalle persone stesse attraverso i tag, i programmi per la SEO e in tante altre metodologie. Ecco che allora, spesso e volentieri, i metadati non rispecchiano per nulla il reale contenuto delle pagine a cui vengono associati. Nessuna reale attinenza, grazie alla mano dell’uomo che c’è dietro.

Internet sta permettendo nuovi livelli di astrazione, nuovi livelli di apprendimento, nuovi livelli di conoscenza. Informazioni su informazioni, contenuti su contenuti, metadati su metadati. Tutto ciò potrebbe valere più dell’informazione stessa. Ecco perché è lo stesso Google a indicare la via per strutturare in maniera corretta i metadati delle proprie pagine web nelle sue guide e nei suoi strumenti dedicati ai webmasters. In quest’ottica, è una buona pratica iniziare a prendere coscienza di che cosa sono i metadati anche per l’utente finale, il singolo fruitore di pagine web, per capire perché ci vengono restituiti certi risultati piuttosto che altri e per comprendere perché ormai sono la SEO e la SEM a farla da padroni nella stesura degli articoli per pagine web. Indicizzazione, indicizzazione prima di tutto.

Luca Ciavatta